AdriaticoWeb in collaborazione con Agenzia Lignano

Murano e Burano

L'isola di Murano è situata a nord-est di Venezia, lungo il canale dei Marani, è totalmente urbanizzata, ospita 7mila abitanti, e conserva ben poco del suo aspetto naturale.

Venne fondata dagli Altinati, che le attribuirono il nome di Ammurianum, da una delle porte della loro città. Da subito si caratterizzò per le proprie funzioni economico-produttive; già nell'Alto Medioevo era nota per il porto, per la presenza di mulini ad acqua e per la pesca.

Divenne talmente importante che per secoli le venne tributata la possibilità di coniare moneta e di emettere leggi proprie, con un governo, il Maggior Consiglio, formato da 500 nobili del luogo.

Nel XVI secolo si potevano contare circa 30 mila abitanti. Ma il "destino" dell'isola venne segnato da una bolla che nel 1295 vi impose il trasferimento da Venezia di tutte le fornaci per la lavorazione del vetro, per scongiurare il pericolo di incendi. Il materiale, che già vi veniva prodotto, divenne quindi il segno distintivo, il marchio di fabbrica di Murano.

Il vetro è tuttora il segno distintivo, tanto da aver spinto alla costituzione di un Museo dell'arte vetraria, senz'altro meritevole di una visita (Fondamenta Giustiniani 8, orario 10-16, chiuso il mercoledì, telefono 041-739586).

 Burano, collocata a Sud-est di Mazzorbo, con i suoi 5.000 abitanti è il più importante centro della laguna nord.

Burano, o la Boreana, deve il nome ad una delle porte di Altino, da cui venne fondata. Quando Torcello era una città, Burano ne era un vicus, ovvero una borgata.

Una visita a Burano offre spunti di assoluto interesse per i cromatismi delle sue abitazioni popolari, dipinte con colori vivaci e contrastanti e per le sue attività economiche, la produzione di merletti e la pesca.

La leggenda narra che proprio grazie ad un pescatore sia nata la tradizionale produzione tessile artigiana. Costui infatti, avendo resistito al canto delle sirene in nome della sua bella, che lo attendeva a Burano, avrebbe ricevuto dalla regina dei flutti una corona di schiuma per ornare il capo della sua sposa. Le amiche della diletta, invidiose e conquistate dalla bellezza del velo, avrebbero cercato di imitarlo, dando così inizio ad una scuola di tradizione centenaria.

La lavorazione del merletto con l'ago da cucire, non appoggiato ad alcun tessuto sottostante, si sviluppò nell'isola all'inizio del '500.

Distanza da Lignano ca. 100 km., raggiungibile in ca. 1 ora e 15 minuti.




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